Canali Minisiti ECM

L'intervento per il tumore al colon retto va fatto subito

Oncologia Redazione DottNet | 11/10/2021 14:01

Ricerca Aou Cagliari: evitare mesi di attesa dopo chemio e radioterapia pre operatoria

L'intervento chirurgico per il tumore al colon retto deve essere effettuato nel più breve tempo possibile. E non, come avviene oggi, dopo lunghi mesi di attesa dopo la chemio e radioterapia pre operatoria: se effettuato entro 60 giorni, la percentuale di sopravvivenza è superiore all'80 per cento ai 5 anni (contro il 67,6 per cento di attese più lunghe) e quasi del 60 per cento ai 10 anni dell'operazione (contro il 41 per cento). La scoperta è del gruppo di ricerca del professor Angelo Restivo e della dottoressa Simona Deidda, che lavorano nella struttura di Chirurgia Colo-proctologica del Policlinico Duilio Casula, diretta dal professor Luigi Zorcolo.   I risultati del loro lavoro sono stati pubblicati da Jama Surgery, rivista chirurgica internazionale. "Si tratta di una ricerca che dà speranza ai pazienti e lustro alla nostra azienda", commenta Agnese Foddis, commissario straordinario dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari.   Il cancro del colon retto, spiega l'Aou, è il più frequente nell'intera popolazione: in Italia si registrano circa 50 mila nuovi caso all'anno, 1000 in Sardegna.

pubblicità

In Italia, secondo le più recenti stime dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum) del 2019, sono stati diagnosticati circa 15.000 nuovi casi di cancro del solo retto, circa 8800 negli uomini e 6500 nelle donne. In Sardegna l'incidenza è di circa 70 casi ogni 100mila abitanti.   "Il trattamento standard per il cancro del retto - spiega Angelo Restivo - prevede l'esecuzione di una terapia preoperatoria che comprende la chemioterapia e la radioterapia seguite da un tempo d'attesa prima dell'intervento definitivo di resezione del retto che può arrivare a ben oltre i 3 mesi. Questa strategia migliora i risultati chirurgici in parte dei pazienti ma nel gruppo di quelli che non rispondono bene alle terapie potrebbe essere deleteria. Questi dovrebbero essere identificati rapidamente e sottoposti senza indugio alla resezione chirurgica".  Restivo e colleghi hanno analizzato i dati di 1.064 pazienti (età media: 64 anni; 61,5% maschi) con tumore del retto che mostravano uno stadio di risposta tumorale non completa alla CRT neoadiuvante (la chemio e la radioterapia) trattati nei 12 centri di riferimento. 

Commenti

I Correlati

La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

A ricevere il prestigioso premio il biotecnologo Domenico Mallardo. La premiazione l’altro giorno a Roma, al Campidoglio. Premiati anche enti, associazioni e imprese che promuovono la salute

"Risultati ci saranno anche per cancro al polmone e al seno"

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

Ti potrebbero interessare

A ricevere il prestigioso premio il biotecnologo Domenico Mallardo. La premiazione l’altro giorno a Roma, al Campidoglio. Premiati anche enti, associazioni e imprese che promuovono la salute

"Risultati ci saranno anche per cancro al polmone e al seno"

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

Sono 12 i Centri italiani dello Studio multicentrico randomizzato Breakfast 2, che coinvolgerà circa 150 donne con tumore al seno triplo negativo candidate a terapia chemio-immunoterapica. Di queste, la metà seguirà un programma nutrizionale che prev

Ultime News

La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Staiano: “L’incidenza più elevata di morbillo è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 11 casi avevano meno di 1 anno di età. Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa”